giovedì 4 aprile 2024

UFO - L'ombra di Straker


 

Agenzia aerospaziale... Ufficio delle Imposte... Studi di Produzione Cinematografica... quante denominazioni, quante maschere, quanti pretesti, per nascondere un'unica verità.
Una verità segreta, sconosciuta agli occhi più indiscreti, cioè l'esistenza di SHADO, l'organizzazione che difende il genere umano dalla minaccia degli UFO.
Lontani da sguardi curiosi, gli impiegati di SHADO svolgono le loro mansioni guidati da una profonda motivazione.
Ciò non toglie che cerchino di spassarsela e di eludere in qualche modo le loro incombenze quotidiane, come tutti i subordinati di questo mondo.
Vediamo quindi che il colonnello Paul Foster ed il direttore del personale Alec Freeman si trastullano aspettando l'arrivo del Comandante Straker.
Per fortuna il Comandante Straker è un vero abitudinario, e puntualmente, ogni mattina alle 7.30, viene visto attraversare il medesimo corridoio con la medesima valigetta, dando ai due ufficiali la possibilità di temporeggiare leggendo i fumetti del Doctor Who e intrattenendosi con le bellissime assistenti di Base Luna.


La ripetitività del Comandante Straker non manca però di insospettire il colonnello Paul Foster. Ma è mai possibile che il comandante attraversi quotidianamente lo stesso corridoio, alla stessa ora, con la stessa valigetta e la stessa uniforme?
Tanto più che quella mattina la porta era stata chiusa a chiave per la manutenzione dell'impianto elettrico.
Paul Foster ed Alec Freeman decidono di andare a curiosare, raggiungendo quel corridoio tramite le scale di sicurezza.
Ebbene, a quanto pare, la porta era ancora chiusa a chiave.
Non era mai stata aperta.
Quindi il Comandante Straker non era passato da lì.
La presenza di un proiettore rivela una messinscena accuratamente predisposta.
L'immagine del comandante veniva generata artificialmente per ingannarli.
Ma allora dov'è Straker? Sarà ancora vivo?


Paul Foster sale sul soppalco per spegnere il proiettore e a questo punto avviene qualcosa di inaspettato.
Non solo scompare l'immagine artificiale del Comandante Straker, ma si dissolve anche il suo collega Alec Freeman!
A quanto pare Alec Freeman era solamente un ologramma, generato dallo stesso marchingegno!
Un extraterrestre emerge dall'oscurità e annuncia la sua presenza pronunciando le seguenti parole: "E' inutile! La nostra tecnologia UFO è troppo superiore a quella di voi terrestri!"
Ma allora gli amici di Paul Foster sono morti!
Ormai è la fine! Gli alieni sono riusciti ad infiltrarsi negli uffici sotterranei di SHADO!


Questa volta l'arrivo del dottor Jackson, lo psicologo di SHADO, è davvero provvidenziale.
"Non disperare, Paul" gli dice.
"Se il Comandante Straker ed Alec Freeman fossero scomparsi da molto tempo, l'alieno ormai non starebbe più qui! E' chiaro che i nostri amici sono ancora qua intorno, da qualche parte, in attesa di essere rapiti!"
Proprio così! Tutto è bene quel che finisce bene!
Mentre Paul Foster immobilizza l'extraterrestre, il dottor Jackson si accinge a slegare i due colleghi che stavano dietro lo sgabuzzino. Per la prima volta nella sua vita Alec Freeman è felice di incontrare il dottor Jackson, giacchè non aveva mai nutrito molta simpatia per lui.
Invece il Comandante Straker non ha bisogno di aiuto.
Lui no, si stava già slegando da solo!

FINE
Storia e disegni di Leo001 sui personaggi e la serie di Gerry e Silvia Anderson

venerdì 2 febbraio 2024

Le Storie di Leo - Il Grande Esodo

 

"Leo, comincia a piovere a dirotto... conviene che ci chiudiamo in quel cinema..."
"Ma non abbiamo la tessera... è un club!"

L'oscurità scende come una coltre sulle strade della città.
Leo e il suo amico Marco non volevano trascorrere tutto il pomeriggio chiusi in casa, ma la pioggia e il maltempo rendono indistinto e inaccessibile il paesaggio urbano che li circonda.

Forse non concluderanno piacevolmente la serata all'aria aperta,
ma daranno comunque un senso al loro desiderio di evasione.


"Death danger! Che titolo banale per un film!"
"Ma no, Leo! Lì c'è l'impianto elettrico! Non puoi entrare!"

Va bene che con il buio si vede poco, ma a tutto c'è un limite, anche all'inaccortezza! Entrare nella cabina elettrica e rimanere fulminati non è il modo migliore per concludere la giornata!
Forse Leo avrebbe bisogno di un paio di occhiali, oltre che dell'ombrello!


Come da copione, si spostano le tende e si entra nell'ignoto.
Nei film comici, il protagonista rimane intrappolato nella tenda,
finchè sopraggiunge la mascherina che lo aiuta ad introdursi.
Nei film horror invece, si odono sospiri, finchè la tenda si apre come fosse un sipario.
Nel nostro caso l'entrata non disvela sorprese.
Non c'è una cassa dove pagare il biglietto, nè sorveglianti che chiedono la tessera.
Leo e Marco possono accomodarsi come meglio credono, 
trovando due posti accanto ad un signore piuttosto maleducato,
che in dialetto romanesco esprime disappunto senza distogliere lo sguardo dai titoli di testa sul grande schermo.


Che fortuna! Proiettano un film della serie fantascientifica Spazio 1999, quella preferita da Leo. Fortuna relativamente, perchè Leo ha già visto tutti gli episodi, per cui non si aspetta grosse novità. Però rivederla sul grande schermo è tutta un'altra cosa!
Adesso Leo si sente come a casa sua, nonostante il maltempo, fuori dal cinema, abbia stravolto i suoi progetti escursivi.


La trama si snoda come un thriller.
In uno scenario da fanta-horror, gli alphani, dispersi nello spazio e in cerca di approdo, capiscono che non possono stabilirsi su quel pianeta abitato da mostruosi artropodi, nonostante le condizioni climatiche siano compatibili con quelle terrestri.
Poi la scena cambia e lo scienziato Victor Bergman afferma:
"possiamo scendere sul pianeta!"
Il Comandante Koenig e la dottoressa Russell aggiungono entusiasti:
"finalmente si scende! Preparare l'operazione Exodus per iniziare una nuova vita!"

A questo punto Leo è piuttosto perplesso e non riesce più a seguire la trama.
Questo episodio non se lo ricordava.
"Ma come..." dice rivolgendosi a Marco
"fino a due secondi fà dicevano che non potevano scendere... e adesso hanno cambiato idea? Ma gli artropodi sono morti? Non ci ho capito nulla!"
"Bè... in effetti..." risponde Marco "che vuoi che ti dica? Questi film vengono realizzati assemblando vari episodi... tagliano qua e la e poi ricompongono... così li fanno"

"Basta! Silenzio! Bastaaa! " esclama il romanaccio seduto fra di loro, più seccato che mai.


Dopo pochi minuti le immagini sfumano e appaiono i titoli di coda,
lasciando attoniti Leo e Marco.
Finalmente quel signore seduto fra di loro distoglie l'attenzione dallo schermo
e si rivolge ai due ragazzi:
"Adesso capite perchè non si capisce?"
"Capiamo perchè non si capisce?" domanda Leo ancora più confuso.
"Hanno tagliato tutta la parte centrale del film..." prosegue quel signore.
"Io ero sceso sul pianeta e avevo ucciso gli artropodi, così che poi gli alphani sono potuti atterrare.
Senza la mia parte il film non ha senso, ma i produttori hanno deciso di tagliarla!"
"Accidenti!" esclama Leo, che poi prosegue:
"quei tagli hanno sicuramente rovinato la qualità del film, oltre che la sua carriera, immagino."
"Ma 'nfatti!" prosegue il signore in dialetto romanesco, sempre più infervorato.
"Dicevano che non ero capace! Che non sapevo recitare! Ma senza di me non sarebbero mai scesi sul pianeta!"


"Capo! Noi siamo pronti per il Grande Esodo!"
esclama un misterioso spettatore che se ne stava seduto sulla poltroncina.
Il signore romanesco esclama:
"Non dovevano farmi questo... perchè io sono un grande attore... tutti noi siamo grandi attori... e questo sarà il nostro esodo!"
"Ehy! Dove andate? Fuori piove!" risponde Marco.
"Ma lì c'è scritto Death Danger! Non si esce da lì!" aggiunge Leo, mentre si rende conto che questa serata sarà diversa da tutte le altre.


Leo e Marco osservano stupefatti la fila di spettatori che si avvicina alla porta di sicurezza.
Sono tutti attori, comparse che sono state tagliate dalle scene principali del film,
e che adesso avranno una nuova occasione... la grande occasione che aspettavano da tempo!
"Fuori c'è il buio... c'è l'ignoto..." osserva Leo.
"Uniamoci anche noi! Questo è l'esodo che aspettavamo da tempo!" risponde Marco "Non possiamo perdere questa occasione, sarà anche il nostro esodo!". Dopodichè i due ragazzi si accodano agli altri.

FINE
Storia e disegni di Leo001

giovedì 31 agosto 2023

Le Storie di Leo - M.H.M.



Il garage !
E' qui che questi ragazzi vengono a leggere i fumetti, ma è anche qui che i loro sogni possono trasformarsi in incubi.

Silenzio vuol dire concentrazione, mancanza di rumore, ma vuol dire anche iper-sensibilità a qualsiasi sussulto, a qualsiasi fruscio, cioè la certezza che non sono soli perchè un estraneo si muove fra le ombre.

Purtroppo, la lontananza da familiari e impegni scolastici è al tempo stesso lontananza dal riparo e dalle certezze.



I fumetti abitano lì, dentro gli scatoloni nascosti dietro il parcheggio nel garage.
Ma non è detto che un solo eroe sia sufficiente a proteggere questi ragazzi  da una minaccia incombente.
La donna invisibile proietta un campo di forza infrangibile, perchè l'invisibilità non è di aiuto in un ambiente già buio.


Ma i mostri esistono veramente ?
Molti credono di sì e studiano un modo per fermarli.
E' proprio per questo motivo che il dottor Reed Richards, il capo dei Fantastici Quattro, è stato convocato presso la sede delle Stark Industries dal presidente Tony Stark, che vuole informarlo in merito al progetto M.H., cioè Metal-Human.
"Si tratta di un involucro di metallo con all'interno un vigilante.
E' una tecnologia simile a quella di Iron Man, ma più semplice e meno costosa.
Contiamo di consegnarne una ventina alla polizia di stato"
sintetizza Tony Stark
"Che però si servirà di vigilanti privati addestrati da voi"
precisa il dottor Richards.



Nel frattempo sono arrivati i rinforzi.
Johnny Storm, la Torcia Umana, è il fratello della Donna Invisibile.
I suoi poteri sono sicuramente utili dove non c'è luce, però vanno usati con moderazione, perchè in un ambiente chiuso la fiamma brucia tutto l'ossigeno e satura l'aria di anidride carbonica.

Il fumo, le ombre proiettate dalla fiamma e la strana sagoma furtiva che si nasconde dietro le colonne rendono poco piacevole la permanenza nel garage, nonostante la vicinanza di quegli eroi che i ragazzi hanno sempre sognato di incontrare.



Tony Stark è andato oltre.
Le sue iniziative non mancano di sorprendere il dottor Richards.
Infatti, mentre la scienza avanza lentamente, al contrario l'industria progredisce molto più rapidamente.
Purtroppo il mondo della scienza, che qui viene rappresentato dal dottor Richards, ha a disposizione pochi fondi e si basa sul talento e la curiosità intellettuale di alcune menti brillanti.
Al contrario l'industria ha milioni di clienti e fornitori in tutto il mondo,
quindi antepone alla ricerca teorica il perfezionamento e la specificità dei prodotti che deve vendere.

Tony Stark illustra al dottor Richards il nuovo progetto M.M.H. che ha già soppiantato il vecchio M.H.

M.M.H. vuol dire Metal-Metal-Human, cioè un doppio involucro di metallo, uno dentro l'altro, con all'interno il vigilante. "Ma è una potenza incredibile !" esclama sorpreso il dottor Richards.


"Ehy ! Accendi la fiamma, Torcia, che qui non vedo niente !" esclama Ben Grimm, La Cosa.
"E' già accesa, scemo" gli risponde Johnny Storm.
La Cosa procede a tentoni e poi aggiunge:
"Si vede poco. Ho trovato solo alcuni scatoloni pieni dei nostri vecchi fumetti.
Stavo rileggendo la storia del Mostro dalla Laguna Perduta, che non ricordavo come andasse a finire, Fantastic Four n.97, credo."
"Ma se invece di perdere tempo a leggere cose che già sai, provvedi a quello che non sai, è meglio. C'è un mostro qui nel garage, non nella laguna perduta" risponde seccato Johnny Storm.



La sera stessa il dottor Reed Richards indice una riunione dei Fantastici Quattro presso il loro quartier generale nel Baxter Building per trarre le conclusioni sulle ultime apparizioni di mostri.
"Amici, per un errore di digitazione il progetto M.M.H. è stato elaborato come M.H.M., cioè un involucro di metallo, con all'interno un essere umano...
con all'interno un altro involucro di metallo. 
Si tratta di un errore che si è verificato presso gli stabilimenti delle Stark Industries"

Purtroppo i computer sono così.
Basta sbagliare una lettera che il risultato diventa imprevedibile,
completamente diverso da quello atteso.
Chiamatelo errore di distrazione, di sintassi, o come volete,
ma la spiegazione è al tempo stesso tragica, banale e ineluttabile.


M.H.M. 
Metal-Human-Metal
Un involucro di metallo, con all'interno un essere umano, con all'interno un altro involucro di metallo.
E questo è il Terrore.

FINE
Storia e disegni di Leo001
I Fantastici Quattro e Tony Stark sono creazioni di Stan Lee e Jack Kirby, di proprietà della Marvel

domenica 2 luglio 2023

Incantesimo

Nella sezione Cinema di ScienceFictionLeo abbiamo approfondito film di vario genere: fantascienza, horror, commedie e cartoni animati.

Abbiamo discusso pellicole di Walt Disney, Federico Fellini, David Cronenberg, classici del poliziesco come Ispettore Callaghan - Il caso Scorpio è tuo e della fantascienza come Brainstorm - Generazione elettronica.
Sono tutti film che stimolano l'immaginazione, sui quali c'è sempre qualcosa da dire. Perchè questi film sono un pò di qua e un pò di là... nel senso di... al di là di noi.

Parliamo adesso di "Incantesimo".
Cosa c'è di particolare in questo vecchio film del 1938 ? 
Leggendone la trama, sembra una commedia leggera, piuttosto scontata.
Bè, tanto per iniziare, Katharine Hepburn viene classificata dall'American Film Institute come la più grande attrice di tutti i tempi.
All'epoca di Incantesimo aveva già vinto un premio Oscar come migliore attrice per "La gloria del mattino" e aveva già recitato in classici quali "Maria di Scozia" (un film che avrebbe ispirato George Lucas per Guerre Stellari), "Piccole donne", "Quando si ama" e "Amore tzigano". Il suo esordio in "Febbre di vivere" la propone come una bellezza incredibilmente moderna: 
sensibile, delicata ma forte, autoironica e con un fisico scattante.
Completamente diversa dalle femme fatale del periodo, stile Marlene Dietrich e Louise Brooks, ma al tempo stesso più intelligente e determinata dei sogni erotici postumi tipo Marilyn Monroe.

Parliamo adesso del film.
Cary Grant interpreta un giovane del ceto medio americano, che durante una vacanza in crociera ha modo di conoscere una ragazza, interpretata da Doris Nolan, con la quale inizia una relazione sentimentale.
Quando comincia il film, ormai la vacanza si è già conclusa e Cary Grant si sta recando a casa degli zii per raccontare l'antefatto, come potete vedere nella prossima immgine. 


Bene, già da queste prime sequenze si rimane stupefatti dalla qualità del film.
Il senso dell'umorismo... i dialoghi brillanti... la capacità di delineare il contesto con poche battute.
Ovviamente il regista George Cukor era un genio.
Siamo lontani milioni di anni dalla volgarità e dalla prosaicità delle commedie moderne, perchè si viene subito catapultati in un mondo diverso, che oggi non esiste più, dove molti problemi erano gli stessi, ma la società era diversa.

Vorrei aggiungere che parte del merito va alla trasposizione italiana del film.
Eccellente il lavoro italiano di traduzione e doppiaggio.
Se i dialoghi inglesi sono sottili, i traduttori italiani hanno saputo coglierne tutte le sfumature, nonostante la distanza culturale tra la società americana e quella italiana ante-guerra. Il doppiaggio poi, è spontaneo e informale, per nulla impostato come volevano le programmazioni radiofoniche dell'epoca.
Chissà chi erano quei traduttori e doppiatori ? Di sicuro ormai sono morti.

Proseguiamo con il film.
Quando Cary Grant si reca a casa di Doris Nolan, 
i nodi vengono subito al pettine.
Doris Nolan è ricca, non è del ceto medio come lui.
La sua casa sembra una villa in stile vittoriano.
Probabilmente Doris Nolan si è invaghita della prestanza fisica di Cary Grant e proietta su di lui le proprie ambizioni, ma i due sono molto diversi.
In quel contesto equivoco, ai limiti del comico, la sorella di Doris Nolan, cioè Katharine Hepburn, appare altrettanto fuori luogo.
Lei è un pò la pecora nera della famiglia, se ne frega dell'etichetta alto-borghese, sopporta mal volontieri il bon-ton e non vede l'ora di defilarsi.
Nella prossima immagine vediamo il primo fortuito incontro tra Cary Grant e Katharine Hepburn.


Cary Grant e Katharine Hepburn fanno subito amicizia.
Lei lo porta in giro a vedere la casa, perfino nella sua stanza segreta,
dove si ritirava fin da bambina, persa nei suoi sogni e nei suoi desideri.
Katharine Hepburn è davvero contenta per sua sorella Doris.
Con quel ragazzo sarà sicuramente felice !
Le prossime immagini mettono in risalto l'intensità delle due attrici.



Le cose precipitano quando Cary Grant conosce il padre di Doris.
Lui è un capitalista dai modi ottocenteschi,
che rimane piuttosto perplesso ascoltando la storia della vita di Cary Grant.
Non è partecipe delle sue difficoltà economiche, dei lavori pesanti che si è adattato a fare, di tutti i suoi stenti e dei genitori che sono morti quand'era bambino.
Quale futuro potrà mai avere sua figlia con quel disgraziato ?
Che vantaggio trarrebbe l'azienda di famiglia da un matrimonio del genere ?
Però la felicità di sua figlia viene prima di tutto.


E' la notte di Capodanno
Di quale anno ? Il 1939 probabilmente.
Con l'occasione Cary Grant verrà presentato a parenti e conoscenti.
Invece Katharine Hepburn non sopporta ricorrenze e cerimoniali borghesi
ma preferisce passare la notte di Capodanno da sola nella sua stanza segreta.
Il fratello di lei e di Doris è altrettanto sensibile e introverso.
Non si è mai adattato all'etichetta alto-borghese e ad una vita conforme al denaro.
Se avesse avuto coraggio sarebbe diventato un musicista di talento, 
ma ormai non gli resta altro che affogare le sue delusioni nell'alcool.
Gli zii di Cary Grant sono stati invitati anche loro alla festa, e girando un pò qua e un pò là, si ritrovano per puro caso nella stanza segreta di Katharine Hepburn, con la quale fanno subito amicizia.
Proprio così.
Lei è come loro. 
Con lei si intendono subito.
Nel frattempo si scoprono le carte.
Cary Grant parla apertamente con la sua ragazza Doris.
Le dice i suoi progetti per il futuro.
Vuole prendersi una pausa per viaggiare.
Vuole conoscere se stesso e cercare una dimensione di autenticità.
Ai soldi penseranno dopo.
Ma lei è stupefatta, rimane fredda, non sa spiegarsi questa mancanza di ambizione, nè la noncuranza nei confronti degli interessi economici della sua famiglia.

Forse suo padre aveva ragione.
Finita l'infatuazione iniziale, con quel ragazzo non ha più nulla in comune.


E le cose andranno diversamente.
Quel viaggio Cary Grant lo farà con Katharine Hepburn.
Loro due erano fatti l'uno per l'altra fin dall'inizio.
Il regista George Cukor non spiega mai quale viaggio voglia intraprendere Cary Grant. Tutto è lasciato in sospeso.
A noi moderni sembra strano che un giovane rinunci alle certezze di una carriera altolocata per intraprendere un viaggio lungo e misterioso, apparentemente senza prospettive.
Nel 1939 sarebbe scoppiata la seconda guerra mondiale.
Questo George Cukor non poteva saperlo.
E allora che viaggio avrebbero mai potuto fare Cary Grant e Katharine Hepburn ?
Ma forse è solo un Incantesimo.
Un vecchio incantesimo rievocato tra le pagine di questo blog.
Adesso però dobbiamo svegliarci.
Perchè quando il sonno è troppo dolce si rischia di non svegliarsi più.


domenica 30 aprile 2023

Le Storie di Leo - sogni sconosciuti

 

Il richiamo dell'avventura.
Oppure la nostalgia dei vecchi giochi ?

"Hey Leo ! Lo sai che nel garage dove giocavamo da bambini adesso c'è un negozio che vende articoli elettronici?"
"Sì, Marco. Ma ormai è passato tanto tempo... andiamo a vedere!"

E' la prima volta che i due ragazzi pensano di tornare nel garage.
Alla loro età, sono ancora troppo giovani per ripetersi,
quindi confidano più nelle sorprese del futuro,
che nella strenua ripetizione dei giochi infantili.

Eppure l'anelito verso l'ignoto li porta ancora lì.
Negli spazi ombrosi e freddi del garage.


L'interno del negozio è accogliente e informale.
Il personale è molto qualificato, ma non sa nulla del passato.
Come è giusto che sia, non sanno nulla dei loro vecchi giochi, dei loro antichi desideri, degli amici e delle ragazze che Leo e Marco hanno conosciuto e rincorso tra le colonne del garage.

Il tecnico è un uomo di mezza età. Sembra un tipo simpatico e spiritoso.
Forse sarebbe proprio la persona adatta, che ascolterebbe volentieri le loro storie.


D'un tratto il ronzio dei computer e dei monitor riporta Leo e Marco alla realtà.
Cosa sta succedendo ?
Il tecnico è concentratissimo. Eppure non ci sono clienti. 
Nè partite di calcio in TV.

"Sta accadendo adesso" farfuglia manovrando il ricevitore.
"Sono immagini di un missile che sta atterrando" dice Marco.
"Ma dove, qui a Roma ?" chiede Leo.


"Egregi signori del Cosmo... uniamo i nostri spiriti per plasmare il fluire della vita"
esclama il tecnico con tono ieratico davanti al monitor.

"Molto simpatico, si capiva che aveva visto tutti gli episodi di Star Trek" 
pensa Leo.
Marco gli si rivolge, come se si aspettasse qualcosa da lui, ma Leo si sente preso in contropiede e risponde:
"Ehm...si...è vero, non ci avevo mica pensato".
"Ah ah ah...Leo sei proprio ridicolo..." gli dice Marco, che poi prosegue:
"il tecnico è molto più bravo di te !
E' da una vita che aspetti alieni ed extraterrestri, ma poi quando vengono
non sai più che dire. Dov'è la tua fantasia ?"

"Se l'è mangiata il gatto ?" si domanda Leo tra sè.
"Marco ha ragione. Forse ormai siamo stanchi di queste fantasie
e stiamo impiegando la nostra creatività per risolvere un altro tipo di problemi"



Leo è indifferente alla discesa degli alieni.
Piuttosto cerca quel ripostiglio dietro il negozio, dove da bambini nascondevano i loro giochi.
"Dietro questo ripostiglio c'è ancora l'angolo dove giocavamo da bambini!" 
dice Leo mentre sposta pezzi di legno e di ferro.
"Sì, ma stai attento... ormai i ferri sono tutti arrugginiti !" risponde Marco.


Per terra c'è una ceramica bianca rettangolare, che apre uno squarcio nella memoria di Leo.
"E questo cos'era ?" chiede a Marco.
"Ti ricordi ?" risponde Marco "per noi era il monolito di 2001 Odissea nello Spazio".
"Ah sì ?" chiede Leo. "Ma il monolito è nero, quest'affare invece è bianco."
"Certo !" risponde Marco "ma nella nostra fantasia era nero !"
"E quella palla cos'era ?" insiste Leo.
"Quella palla era la Morte Nera di Guerre Stellari" risponde Marco
"Ma la morte è nera, invece la palla è bianca" ribadisce Leo.
"Leo, ma non ricordi che la Morte Nera è bianca pure nel film di George Lucas ?
Come farebbero altrimenti gli spettatori a distinguere un pianeta nero su sfondo nero ?"
Ormai tutto quello che rimane dei loro sogni di bambini sono frammenti di ceramica, bianchi come una lapide.


Dietro il ripostiglio c'è uno spazio che si apre sul garage, 
dove da sempre i condomini parcheggiano le loro automobili.
C'è anche un pedaggio per consentire il parcheggio al personale del negozio e ai clienti.
"Guarda, Marco ! Quella donna aliena sta combattendo un mostro !" 
esclama Leo.
Col buio non si vede quasi niente, ma Leo e Marco capiscono subito che devono andarsene da lì. Forse è atterrato un missile. Forse no. Ma lo scenario è imprevedibile.


Fuori dal garage, Leo e Marco decidono di tornare a casa.
"Marco, abbiamo fatto bene ad andarcene. Ormai il garage è cambiato. E' diventato un posto insicuro. Non è più come quando ci giocavamo da bambini" dice Leo.
"No, Leo" lo corregge Marco.
"Siamo noi ad essere cambiati. Il garage è sempre stato un ricettacolo di alieni e di mostri. Ma i sogni che prima ci erano familiari, e che ci eccitavano e motivavano, adesso invece ci spaventano e non li riconosciamo più."

"Hai ragione Marco" chiosa Leo.
"E allora domani torneremo ancora nel garage. Perchè i sogni sono tutto ciò che abbiamo. Non possiamo permetterci che diventino sogni sconosciuti !"

FINE
Storia e disegni di Leo001

La Logica dello Spazio

Logica proposizionale

Le operazioni fondamentali della logica proposizionale sono l’affermazione di un concetto, la sua negazione NOT, l’operatore logico inclusivo AND (prodotto logico, detto anche intersezione), l’operatore logico esclusivo OR (somma logica, detta anche unione), l’implicazione logica (x implica y, scritto anche x --> y, che vuol dire: x AND y = x)
Non mi dilungherò in esempi e spiegazioni, dal momento che il lettore ne saprà più di me 

Le negazioni sono insiemi

Iniziamo subito con le novità apportate dal presente documento.
La negazione è un insieme.
Quando scrivo “NOT x”, suppongo qualsiasi cosa tranne “x”, quindi ho già un insieme di oggetti. Esempio: se dico “NOT ragazza”, allora potrebbe essere un ragazzo, o un’automobile, o un triangolo, o un gatto. Quindi ho generato un insieme di oggetti.

I raggruppamenti

Adesso vedremo che le leggi della complementarità di Augustus de Morgan si applicano anche agli insiemi, oltre che alle negazioni. Le negazioni sono un caso particolare di insieme, cioè un insieme molto grande, che contiene tutto tranne l’oggetto che viene negato. 
Ma più in generale queste leggi regolano il comportamento degli insiemi
Gli insiemi generati da queste operazioni verranno chiamati “raggruppamenti”, per non confonderli con la teoria di Georg Cantor. 
Scriviamo quindi le leggi dei raggruppamenti, sulla base delle leggi di Augustus de Morgan.
Assumiamo convenzionalmente che se x è un concetto, allora N(x) è il raggruppamento di quel concetto. Esempio: N(uomo) sarà il raggruppamento di tutti gli uomini.


Vediamo esempi concreti di queste leggi.
Esempio 1:

umano  = uomo OR donna
N(umano) = N(uomo) AND N(donna)

Un essere umano è sempre un uomo oppure una donna.
Quindi l’insieme di tutti gli esseri umani sarà dato dall’insieme di tutti gli uomini più l’insieme di tutte le donne, sostituendo l’operatore esclusivo OR con l’operatore inclusivo AND. In altre parole, il raggruppamento di tutti gli esseri umani deve raggruppare sia gli uomini che le donne.
Esempio 2:

Marco Aurelio = filosofo AND imperatore
N(Marco Aurelio) = N(filosofo) OR N(imperatore)

Marco Aurelio era sia filosofo che imperatore.
Quindi l’insieme costituito dal solo Marco Aurelio si trova indifferentemente all’interno dell’insieme di tutti i filosofi, oppure all’interno dell’insieme di tutti gli imperatori, perché entrambi lo contengono. Sostituendo l’operatore inclusivo AND con l’operatore esclusivo OR. In altre parole, se raggruppiamo tutti i filosofi, oppure tutti gli imperatori, in entrambi i casi ci troviamo Marco Aurelio dentro.
Esempio 3:

triangolo --> figura geometrica
N(figura geometrica) --> N(triangolo)

I triangoli sono figure geometriche, cioè l'esistenza di un triangolo implica l'esistenza di una figura geometrica. Al contrario, l'insieme di tutte le figure geometriche implica l'insieme di tutti i triangoli, perchè questi ultimi ne sono una quota parte. In altre parole, se raggruppiamo tutte le figure geometriche, dentro ci saranno pure i triangoli.

Più in generale, un insieme I={a,b,c,d} andrebbe riscritto come:
x = a or b or c or d
I = N(x) = N(a) and N(b) and N(c) and N(d)
dove "x" corrisponde all'elemento generico dell'insieme.

Si noti che anche nel caso in cui i raggruppamenti abbiano “cardinalità uno”, per esempio il raggruppamento dell’indice della mano destra, vanno sempre incapsulati nella funzione N(x), altrimenti si otterrebbe l’insieme vuoto, perché gli elementi di un insieme sono tutti esclusivi tra loro, cioè:
x = a or b or c or d
insieme vuoto = a and b and c and d
Esempio:
dito della mano destra = pollice or indice or medio or anulare or mignolo
insieme vuoto = pollice and indice and medio and anulare and mignolo
Infatti un dito non può essere contemporaneamente pollice, indice, medio, anulare e mignolo.
Quindi, anche in caso di cardinalità uno, dobbiamo per forza scrivere:
N(dito della mano destra) = N(pollice) and N(indice) and N(medio) and N(anulare) and N(mignolo)

In base a questa teoria è evidente che ogni oggetto dei nostri pensieri può essere immaginato in maniera duale, cioè come una serie di elementi disgiunti tra loro, in somma logica, che costituiscono il concetto, oppure congiunti, in un prodotto logico, che costituiscono il raggruppamento del concetto. 
Per esempio, un singolo giorno della settimana può essere pensato come il lunedì, oppure il martedì, fino ad arrivare alla domenica. 
G = LU or MA or ME or GI or VE or SA or DO
Dopodiché possiamo pensare la settimana, cioè l’insieme di quei giorni, come il raggruppamento degli stessi elementi, sostituendo l’operatore “or” con “and”:
S = N(G) = N(LU) and N(MA) and N(ME) and N(GI) and N(VE) and N(SA) and N(DO)
Un aspetto interessante di questa teoria è che, considerando gli insiemi come raggruppamenti, scompare il paradosso di Bertrand Russell, senza ricorrere ad artifici, perché un raggruppamento contiene sempre se stesso: N(x) = N(x) and N(x).

Le figure estese nello spazio

D’ora in poi utilizzerò i termini “corpo” e “corporeità”.
Quando utilizzerò questi termini, mi riferirò sempre al senso letterale della parola, cioè a oggetti materiali, estesi nello spazio, dotati di altezza, larghezza o spessore, ma non ai corpi algebrici. Pertanto consideriamo corporee le figure geometriche, come punti, segmenti, cerchi e triangoli, ma anche oggetti materiali come animali, piante e persone. Al contrario consideriamo incorporei numeri ed espressioni matematiche, ma più in generale sentimenti, emozioni, concetti e verbi, che non hanno altezza, larghezza o spessore. 
Ebbene, l’aspetto più importante dei raggruppamenti, di cui vorrei discutere in questo documento, è che consentono di distinguere un oggetto corporeo da un oggetto incorporeo. 
Vediamolo in dettaglio. 
Quando nel prodotto logico appare un elemento in più, estraneo agli elementi in somma logica, automaticamente si ottiene un oggetto corporeo. Per esempio la seguente espressione identifica un oggetto corporeo:

x = x1 or x2 or x3 or … or xj
N(x) = N(x1) and N(x2) and N(x3) and … and N(xj) and {N(k)}

La parte {N(k)} è stata inserita tra parentesi graffe per evidenziare che l’elemento k non si trova tra quelli in somma logica. La parte {N(k)} verrà chiamata “parte estranea/complessiva” perché si tratta di un oggetto estraneo a quelli in somma logica, che acquisisce un significato solo complessivamente nel prodotto logico.
Vediamo un esempio concreto. 
La prossima figura rappresenta un quadrato.


Il singolo elemento che compone il quadrato corrisponde a uno dei quattro triangoli Tj, cioè:
T = T1 or T2 or T3 or T4
Complessivamente, il quadrato corrisponde alla seguente proposizione:
Quadrato = N(T) = N(T1) and N(T2) and N(T3) and N(T4) and {N(K)}
Non basta infatti scrivere che il quadrato corrisponde al raggruppamento di tutti i triangoli Tj, ma occorre aggiungere un elemento {N(K)} che lo caratterizza complessivamente, e che nello specifico potrebbe indicare: “ha tutti i lati uguali”, altrimenti la figura non sarebbe un quadrato. 
In altre parole, {N(K)}  deve specificare il modo in cui i triangoli sono raggruppati.
Quindi {N(K)} è una proprietà di N(T), esattamente come i singoli N(Tj).
Se invece di scrivere {N(K)}="ha tutti i lati uguali", avessimo scritto {N(K)}="ha i triangoli uno sotto l'altro", oppure {N(K)}="ha i triangoli uno accanto all'altro", avremmo ancora ottenuto oggetti corporei estesi nello spazio, come si deduce dalla prossima immagine. È solamente la mancanza dell'elemento {N(K)} che rende l'oggetto incorporeo, riducendolo a una lista astratta di triangoli, senza estensione spaziale.


Si noti che anche se volessimo disintegrare il quadrato della figura precedente, continueremmo ad ottenere oggetti corporei estesi nello spazio. In questo caso li scriveremmo come:
x = x1 or x2 or x3 or … or xj
Corpo = N(x1) and N(x2) and N(x3) and … and N(xj) and {N(k)}
Dove gli xj sono i pezzi sparpagliati ed {N(k)} sta a significare che quei pezzi saranno equidistanti da un punto specifico sul piano, oppure equidistanti fra loro, oppure semplicemente giacenti sul piano. 
Solo nel caso di un insieme astratto e incorporeo avremmo {x1, x2, x3,…, xj} che corrisponde a N(x1) and N(x2) and N(x3) and … and N(xj) 
senza la parte estranea/complessiva {N(k)}
Di seguito vedremo che {N(k)} è necessario e sufficiente per distinguere il corporeo dall’incorporeo. Vedremo cioè che qualsiasi oggetto corporeo, esteso nello spazio, contiene {N(k)} nel prodotto logico, mentre qualsiasi oggetto incorporeo non lo contiene.

Corporeità delle coniche

Le coniche sono luoghi di punti che obbediscono a una proprietà estranea/complessiva ai punti stessi. In altre parole una conica può essere scritta come di seguito:

p = p1 or p2 or… or pn
Conica = N(p) = N(p1) and N(p2) and… and N(pn) and {N(k)}

Dove p è il punto generico e {N(k)} è la proprietà estranea/complessiva che esula dai singoli punti “pj” e che vorrà dire equidistanza da un punto centrale, da una retta, o equivalenza della somma delle distanze dai fuochi, in modo da ottenere complessivamente cerchi, ellissi, parabole e iperboli. 

Corporeità della Geometria Analitica

In base ai principi della geometria analitica, un’espressione matematica, come ”y = x”, corrisponde, come per magia, a una struttura corporea estesa nello spazio, per esempio una retta, una conica, o qualsiasi altra figura. Come è possibile questa associazione ?


Adesso vedremo come sia possibile spiegare la corporeità degli assi cartesiani e dei punti sul piano.
Spieghiamo prima la corporeità degli assi x ed y.
Scriviamo il seguente raggruppamento di numeri reali:
N(r) = N(x1) and N(x2) and … and N(xj)
Se questo raggruppamento fosse in ordine crescente, dovremmo aggiungere questa condizione nel prodotto logico, cioè: 
r = x1 or x2 or … or xj
N(r) = N(x1) and N(x2) and … and N(xj) and {N(k)} 
con {N(k)}=”ordine crescente”
Da ciò scaturisce che qualsiasi serie di numeri in ordine crescente è corporea ed estesa nello spazio, per via della presenza dell’elemento {N(k)} che esula dai singoli numeri, e questo spiega la corporeità degli assi cartesiani, che corrispondono a rette, cioè a figure geometriche.
Si noti che anche nel caso di numeri interi avremmo avuto lo stesso risultato, perché l’ordine crescente comporta sempre un criterio da sinistra verso destra, oppure dal basso verso l’alto, che sono tutti concetti inerenti l’estensione nello spazio (e questo spiega anche la possibilità di costruire termometri e orologi con tacche di numeri interi).
Di seguito spieghiamo la corporeità dei punti sul piano cartesiano.
Scriviamo il seguente raggruppamento di due numeri reali:
N(r) = N(x0) and N(y0)
Se questo raggruppamento dovesse corrispondere a una coppia di coordinate sul piano cartesiano, cioè Punto=(x0,y0), allora sarebbe necessario aggiungere questa caratteristica come elemento {N(k)} nel prodotto logico, perché altrimenti x0 ed y0, che sono solamente numeri reali, non implicano che si tratti di coordinate. Quindi dovremmo scrivere: 
r = x0 or y0
Punto = N(r) = N(x0) and N(y0) and {N(k)}, dove {N(k)}=”coordinate sul piano”.
Da ciò scaturisce che tutti i punti sul piano cartesiano sono corporei, per via della presenza dell’elemento {N(k)} che esula dai singoli numeri. Di conseguenza tutte le figure costituite da punti sul piano sono corporee.

Incorporeità delle funzioni

Invece, a quanto pare, sembra che la proprietà F che identifica la funzione non la renda corporea. Infatti possiamo stabilire una funzione che collega ogni singolo numero x a un altro numero y, ciononostante l’insieme ottenuto rimane incorporeo.
Questo concetto può essere espresso tramite le seguenti due espressioni:
xFy = (x0Fy0) or (x1Fy1) or… or (xnFyn)
N(xFy) = N(x0Fy0) and N(x1Fy1) and… and N(xnFyn)
La prima espressione definisce l’associazione generica tra due numeri x e y tramite la funzione F. La seconda espressione definisce il raggruppamento di tutte le associazioni precedenti, dove si vede chiaramente che è incorporeo, perché non c’è una parte estranea/complessiva {N(k)} che esula dalla definizione delle singole associazioni xFy che abbiamo generato. Questo concetto trova un immediato riscontro nella realtà: per esempio l’insieme delle patate è incorporeo, anche se le patate, prese singolarmente, sono corporee. Infatti un insieme di patate non ha altezza, larghezza o spessore, anche se le singole patate lo hanno. Se proviamo a stabilire una funzione tra le patate, che associa a ognuna di esse un’altra che ha la stessa forma, l’insieme finale che ne risulta continua a essere incorporeo.

Differenza tra l’umanità e l’uomo

Con i prossimi esempi vedremo che la parte estranea/complessiva consente di distinguere gli oggetti corporei dagli incorporei nella vita di tutti i giorni, non solo in matematica.
Di seguito discutiamo la differenza tra l’umanità, che è incorporea, e l’uomo, che è corporeo.
L’umanità non ha altezza, larghezza o spessore, ma è un concetto incorporeo che può riferirsi a una serie di caratteristiche, come pensare, lavorare, fare del bene e via dicendo. Di seguito vediamo due espressioni, dove nella prima viene descritto un singolo esempio di umanità come somma logica di diverse opzioni, e nella seconda viene descritta complessivamente come il raggruppamento di tutti questi esempi in un prodotto logico. Si noti che non appare alcun elemento {N(k)} estraneo ai singoli esempi:

Esempio = pensare or lavorare or fare del bene
Umanità = N(esempio) = N(pensare) and N(lavorare) and N(fare del bene).

Al contrario l’uomo è corporeo, perché dotato di altezza, larghezza e spessore. Di conseguenza vediamo due espressioni, dove nella prima viene descritto un atomo generico che lo compone, e nella seconda viene descritto il raggruppamento di tutti questi atomi più un elemento {N(k)} che ne caratterizza la forma complessiva, oppure ne descrive la capacità di pensare, lavorare e fare del bene, altrimenti non sarebbe un uomo, ma una lista astratta di atomi:

Atomo = A1 or A2 or… or An
Uomo = N(Atomo) = N(A1) and N(A2) and… and N(An) and {N(k)}

Di seguito descriviamo la differenza tra il tramonto, che è incorporeo, e l’atmosfera, che è corporea. Il tramonto non ha altezza, larghezza o spessore, ma è un concetto incorporeo che può riferirsi a una serie di caratteristiche, come un bel panorama, il Sole che tramonta, l’imbrunire e le rondini. Di seguito vediamo due espressioni, dove nella prima viene descritta una caratteristica generica del tramonto come una somma logica, e nella seconda viene descritto il tramonto come il raggruppamento in un prodotto logico.  Si noti che non appare alcun elemento {N(k)} estraneo alle singole caratteristiche:

caratteristica = bel panorama or Sole che tramonta or imbrunire or rondini
Tramonto = N(caratteristica) = N(bel panorama) and N(Sole che tramonta) and N(imbrunire) and N(rondini)

Al contrario l’atmosfera è corporea, perché dotata di altezza, larghezza e spessore. Di conseguenza vediamo due espressioni, dove nella prima vengono descritti gli elementi che la compongono, e nella seconda viene descritto il raggruppamento di tutti questi elementi più una parte {N(k)} che ne caratterizza la forma sferica e la disposizione complessiva:
 
Elemento = aria or nuvola or rondine
Atmosfera = N(Elemento) = N(aria) and N(nuvola) and N(rondine) and {N(k)} 

Astratto e concreto

Attenzione perché la differenza tra incorporeo e corporeo non c’entra niente con la differenza tra astratto e concreto. Per esempio il triangolo è un concetto astratto, eppure è corporeo, perché ha una forma spaziale. Al contrario un incontro di boxe è concreto, come può testimoniare qualsiasi pugile che prende pugni, eppure è incorporeo, perché non ha una forma spaziale. 
I concetti concreti sono quelli che implicano gli altri concetti, senza a loro volta essere implicati da altri. Nei diagrammi di Venn i concetti concreti corrispondono a punti e gli astratti a cerchi. 
Per esempio Socrate è concreto, mentre il filosofo è astratto: 
Socrate --> filosofo
La distinzione tra astratto e concreto non è rigida, perché ogni oggetto può essere astratto o concreto a seconda dei casi: per esempio una pietra può sembrare concreta, ma posso riferirmi a una pietra in senso astratto; allo stesso modo il concetto di fare il bene può sembrare astratto, ma posso trasporlo in una lunga serie di atti concreti.

La parte estranea/complessiva {N(k)} è necessaria e sufficiente

Finora abbiamo visto che la parte estranea/complessiva è necessaria per costituire un raggruppamento corporeo, esteso nello spazio. Adesso vedremo che è anche sufficiente, perché nessun raggruppamento incorporeo la possiede. I raggruppamenti incorporei hanno sicuramente una proprietà complessiva, ma questa proprietà si deduce già dai singoli componenti, oppure dalla loro aggregazione, senza aggiungere {N(k)} in coda. 
Vediamolo con alcuni esempi.
Un insieme di numeri multipli di 4 è incorporeo, non ha altezza, larghezza o spessore, e infatti non ha bisogno di {N(k)}, perché la sua proprietà si deduce già osservando i singoli componenti, come possiamo notare di seguito:

N(4) and N(8) and N(16)

Un insieme di numeri primi tra loro è incorporeo, non ha altezza, larghezza o spessore, e infatti non ha bisogno di {N(K)}, perché la sua proprietà si deduce già dalla loro aggregazione, anche se non dai singoli elementi, come possiamo notare di seguito:

N(3) and N(5) and N(17)

Un insieme di numeri metà pari e metà dispari , è incorporeo, non ha altezza, larghezza o spessore, e infatti non ha bisogno di {N(k)}, perché la sua proprietà si deduce osservando i suoi elementi, come possiamo notare di seguito:

N(4) and N(3) and N(17) and N(18)

Un pensiero è incorporeo, non ha altezza, larghezza o spessore, e infatti non ha bisogno di {N(k)}, perché il suo significato complessivo si comprende già dal raggruppamento dei singoli elementi, come possiamo notare di seguito:

N(“dopo secoli”) and N(“la logica”) and N(“progredisce”)

Una società è un concetto incorporeo, non ha altezza, larghezza o spessore, però presuppone un insieme corporeo di persone, separate nello spazio. Infatti una stessa persona che assume ruoli diversi oppure singole persone in tempi diversi non potrebbero mai costituire una società. Quindi occorre aggiungere un elemento {N(k)} che indichi la distanza fisica tra una persona e l’altra, cioè un’estensione nello spazio:

N(impiegato) and N(infermiere) and N(tecnico) and… and {N(k)}

Il teorema dell’estensione nello spazio

Un oggetto corporeo contiene sempre nel suo interno un altro oggetto corporeo.
Dimostrazione.
Supponiamo un oggetto corporeo N(x), cioè esteso nello spazio, per cui:
x =  x1 or x2 or x3 or x4
e
N(x) = N(x1) and N(x2) and N(x3) and N(x4) and {N(k)}
Supponiamo che {N(k)} sia incorporeo e che quindi non contenga elementi estranei/complessivi nel prodotto logico, cioè:
k = k1 or k2 or k3 or k4
da cui
N(k) = N(k1) and N(k2) and N(k3) and N(k4)
In tal caso potremmo riscrivere il primo oggetto come di seguito:
x = x1 or x2 or x3 or x4 or k1 or k2 or k3 or k4
e
N(x) = N(x1) and N(x2) and N(x3) and N(x4) and N(k1) and N(k2) and N(k3) and N(k4)
Ma allora anche N(x) sarebbe incorporeo, perché non conterrebbe elementi estranei/complessivi nel prodotto logico, contro l’ipotesi iniziale.
È necessario quindi che se N(x) è corporeo, lo sia anche la parte {N(k)}  estranea/complessiva contenuta al suo interno.
COROLLARIO:
Questo teorema può essere applicato ricorsivamente, pertanto se un oggetto  corporeo ne deve contenere almeno un altro nel proprio interno, si deduce che quest'ultimo, essendo a sua volta corporeo, ne conterrà ancora un altro nel proprio interno, e così via, per cui l’estensione nello spazio è divisibile all’infinito. Questo vuol dire che ogni oggetto corporeo può essere diviso in altri corpi più piccoli, anche se la proprietà estranea/complessiva di questi ultimi assumerà un significato diverso (per esempio i frammenti di un quadrato non avranno necessariamente i lati uguali).

Diagrammi tridimensionali di Venn

I concetti e i loro raggruppamenti possono essere raffigurati in un unico diagramma tridimensionale di Venn, dove le due proiezioni ortogonali corrispondono separatamente ai concetti e ai raggruppamenti di una stessa idea. In una proiezione ortogonale i componenti sono vicendevolmente esclusivi e la loro intersezione restituisce l'insieme vuoto. Nell’altra proiezione ortogonale i componenti si intersecano tra loro. Nella prossima immagine vediamo il lancio di una moneta: il singolo lancio può dare testa o croce, e una delle due opzioni esclude l'altra, però il raggruppamento dei lanci che danno testa e di quelli che danno croce non si escludono, ma si intersecano per restituire il raggruppamento complessivo di tutti i lanci.



Di seguito vediamo il diagramma tridimensionale di un oggetto corporeo, esteso nello spazio. La parte estranea complessiva è presente solo nella proiezione del raggruppamento, pertanto appare come un chiodo, che passa all’interno dei parallelepipedi per tenerli uniti in una giunzione.


La logica dei predicati deriva dalla logica proposizionale

L’associazione di una proprietà F a un oggetto x, cioè “Fx” si può ricondurre ad un prodotto logico tra un oggetto incorporeo F e un oggetto corporeo x.
Per esempio “l’uomo è felice” può essere scritto come “Fu”, ma anche come:
F and u
Dove F è incorporeo ed u è corporeo, cioè:
F = N(y1) and N(y2) and … and N(yj)
u = N(x1) and N(x2) and … and N(xj) and {N(k)}
Dopodichè anche la Teoria degli Insiemi si può ridurre ad una teoria dei raggruppamenti.

Prospettive per l’Intelligenza Artificiale

Attualmente l’intelligenza artificiale non prevede che una macchina possa comprendere concetti, o capire la differenza tra oggetti materiali e sentimenti.
Una frase come “la ragazza è bella” può essere compresa solamente tramite procedimenti euristici.
In parole povere, attualmente le macchine imitano solamente la mente umana.
Al contrario, una proposizione come “2 + 1 = 3” viene calcolata senza ricorrere a procedimenti euristici e proprio per questo i calcolatori sono più efficienti dell’intelligenza artificiale.
Una volta assimilata la differenza tra corporeo e incorporeo, la macchina sarebbe in grado di calcolare anche espressioni come “la ragazza è bella”, oppure “il triangolo è scaleno” senza ricorrere a procedimenti euristici, quindi sarebbe in grado di pensare in autonomia, con un certo grado di consapevolezza.